MEMORIA CORTA

Estate 1988. Vacanze con gli amici all'est. Prima della caduta del muro. Vacanze in due repubbliche socialcomuniste come l'Ungheria e la Cecoslovacchia, abbastanza avanzate, ma povere per gli standard occidentali dell'epoca. A scrivere questo articolo mi sento vecchio,  visto che si tratta di un viaggio di 27 anni fa. Vacanze in auto. Una lancia delta del 1980 bianca ed una citroen bx 11 del 1987 rosso Ferrari. Facevamo un figurone con due auto da studenti squattrinati a giro per l'Europa. Ai cittadini dell'est sembravamo ricchissimi. Abbiamo visitato non solo Praga e Budapest, ma anche i paesini di passaggio sconosciuti ai più. Senza saperlo eravamo vicini alla fine di quel sistema politico che sarebbe crollato poco più di anno dopo. Già allora se avessero potuto... molti cittadini dell'est sarebbero venuti con noi in occidente. Ed infatti poi dopo la caduta del muro li abbiamo accolti.Accolti. Ripeto il concetto. Oggi vedo e leggo che alcuni paesi dell'Est tra cui l'Ungheria, la Rep. Ceca e la Slovacchia, sono i più rigidi nell'accoglienza. Sinceramente questa cosa mi fa arrabbiare molto. L'Europa le ha accolti a suo tempo a braccia aperte ed oggi loro sono i più restii ad aiutare altri in difficoltà. Mi dispiace ma penso che tali paesi, se non cambieranno posizione, non possono rimanere nell'Unione Europea. La mancanza di solidarietà tra gli stati membri nel ripartirsi i numerosi profughi non è tollerabile, e l'aver visto di persona ventisette anni fa la vs condizione, mi fa essere meno tenero con voi oggi.

Commenti

  1. Sto studiando le condizioni degli italiani emigrati in America Australia, Belgio, Francia, Svizzera... Non ci siamo fatti mancare niente! Pensa ad una delle tante cose chebsi dicono nel nostro paesa... Una qualunque. L'hanno detta a noi!
    Ed è insopportabile leggere quelle stesse parole rivolte da noi ad altri.
    È ovvio che tra tanti disperati ci sia anche tanta feccia, ed è ovvio che non è allargandoci in un ampio abbraccio che si risolve la situazione.
    È necessario un sentimento di solidarietà ma anche soluzioni: l'unica che riesco ad immaginare è buna rivoluzione copernicana del nostro "stile di vita". Anche perché, oggi come allora denominatore comune era la povertà dettata da un sistema che protegge e rigenera se stesso nell'interesse di pochi, da cui la presenza di governi deboli ed incapaci, mafia e corruzione diffusa... Insomma è esattamente questo che deve cambiare. C'è la faremo?

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