GIOVANNI FALCONE 21 ANNI DOPO

Non sono riuscito a conoscerlo di persona. È stato ucciso prima che ne potessi avere l'onore. Ho ricordi lontani e dolorosi. Il 23 maggio del 1992 avevo 25 anni e conoscevo Caponnetto da meno di un anno per via della Rete. Ho ricordi indiretti di Caponnetto che me lo definiva magistrato unico ed ineguagliabile, dotato di memoria prodigiosa e di una capacità di lavoro e resistenza fuori dal comune, per questo lo chiamò accanto a lui nel pool. Ho ricordi di polemiche continue ed eccessive sulle sue scelte, spesso non accettate e soprattutto non capite dagli estremisti antimafiosi da un lato, dai filomafiosi dall' altro. Taluni addirittura sospettavano che il fallito attentato all'Addaura se lo era fatto da solo. Il suo andare a Roma da Martelli, sempre dagli stessi, fu visto come un tradimento, mentre non era altro che un combattere la mafia da una diversa posizione. Anche la ideazione della Direzione Nazionale Antimafia creò dissapori. Rendeva la magistratura dipendente dall'esecutivo. Caponnetto lo chiamerà e lui modificherà il punto controverso. Erano amici e stavano dalla stessa parte. Niente litigi quindi... Solo confronti. Un procuratore nazionale scelto dal Csm avrebbe guidato la Direzione Nazionale Antimafia. Ma il Csm non scelse lui. Avrebbe dovuto. Csm che già in passato dopo Caponnetto non scelse lui ma un altro. Caponnetto lo considerava il suo successore designato e soprattutto non lo voleva isolato. La mafia prima ti isola e poi ti uccide. Mai abbassare la guardia e la relativa protezione. Con Falcone sono stati commessi degli errori e per il futuro ne dobbiamo trarre il giusto insegnamento, non commettendoli più. Vediamo come. Una frase di un magistrato antimafia è infelice? Prima di dare lui del traditore pensiamoci e chiediamo lui i chiarimenti del caso. Un parlamentare antimafia non è estremo come avremmo voluto e quindi traditore della nostra causa? Non scaldiamoci e parliamoci. Lo stesso non ha scelto il nostro candidato sindaco da appoggiare? Pazienza, l'importante è che non sia mafioso. Uniti nella diversità contro la mafia, ma spesso non è cosi. Non è cosi per colpa dei quaquaracquà presenti sia nella mafia che nella antimafia. A volte prima di parlare è meglio pensare. Oggi una delegazione della Fondazione Caponnetto è sulla nave della legalità della Fondazione Falcone con la bandiera di Nonno Nino. È una cosa bellissima.

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