TORNIAMO A PARLARE D'ISLANDA


RIVOLUZIONE ISLANDESE? MAH!
Tempo fa avevo citato come esempio rivoluzionario democratico l'Islanda. Una classe politica liberista centrista era stata mandata a casa dagli elettori dopo il crack del paese. Poi una nuova classe politica socialdemocratica verde ed anch'essa liberista, ma che non doveva esserlo, aveva applicato vincendo le elezioni il rigore chiesto dal fmi. Oggi questi ultimi hanno perso le elezioni in quanto sconfitti dagli stessi centristi contrari al rigore e per la crescita il cui programma economico è uguale a quello della Sel italiana. Ossia contestano, a ragione tra l'altro, il rigore eccessivo della troika. Tali contestazioni per fortuna oramai sono in aumento in quanto gli esseri normali non vivono solo di bilanci in pareggio, ma quanto accaduto fa riflettere. Ossia in cinque anni si è passati dai centristi liberisti ad i centrosinistri liberisti per ritornare agli stessi centristi di prima che ora si scoprono contrari al rigore e per la crescita e con i leader cambiati. L'Europa ha tra l'altro smesso di essere attrattiva per l'Islanda. Tutto ciò è sicuramente interessante, ma deve farci riflettere sulla troppa poca differenza di vedute politiche tra partiti che dovrebbero essere diversi e che si appiattiscono sulle problematiche economiche. Ora spero per gli islandesi che le cose cambino. Una novità comunque l'hanno avuta anche loro: 3 seggi sono andati al partito dei pirati che per la prima volta nel nord Europa accedono ad un parlamento nazionale.


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