Stress

Stato di stress distruttivo

In questi giorni si riparla di suicidi. Suicidi nelle carceri. Fenomeno indubbiamente da prendere in considerazione ma... C'è un altro tipo di suicidio di cui non sento mai parlare: quello di chi serve lo stato. Prendo esempio da un eroe. Un eroe, suo malgrado, triste che lo scorso 9 aprile si è purtroppo tolto la vita, nella sua abitazione di Anzio, dove si era trasferito con la famiglia. Bruno Fortunato il suo nome. Originario di una terra che produce o camorristi o brava gente... A volte ottimi poliziotti. Bruno apparteneva a questa categoria. Il 2 marzo del 2003, sul treno Roma-Firenze, nei dintorni di Arezzo, Bruno avvertiva un “pizzico all'addome'', che gli perforava il fegato e un polmone. Un esponente delle nuove brigate rosse l'aveva colpito. Rispondeva al fuoco. L'amico di una vita, il collega Emanuele Petri colpito anche lui moriva. Questa esperienza tragica gli aveva procurato segni indelebili sul corpo ma, soprattutto, nella mente. Il peso di aver perso un collega, un amico, il rammarico di non veder riconosciuto quello che meritava, il sentirsi abbandonato, questi erano i sentimenti che lo tormentavano. Bruno era il personaggio meno conosciuto della sparatoria sul treno, l’eroe scomodo da invitare alle cerimonie di commemorazione. Bruno è stato il fulcro del processo contro le nuove brigate rosse. Il problema dei suicidi nelle forze dell’ordine è sempre stato considerato un argomento da nascondere, un vero e proprio tabù. La possibilità di avere a disposizione uno strumento micidiale, l’arma in dotazione, che non ti offre alcuna via di scampo, è un altro elemento da tenere in forte considerazione. Altro campanello di allarme che dovrebbe far drizzare le antenne e che invece viene sottovalutato, è l’accrescimento delle patologie che derivano da situazioni di stress. Un disagio psicologico che può scaturire da molteplici fattori, molti dei quali sono inevitabilmente collegati alla vita del poliziotto. E’ necessario strappare definitivamente il velo su un fenomeno che ha oramai raggiunto un’incidenza rilevante come causa di morte tra chi fa parte delle forze dell’ordine. Si deve necessariamente affrontare questa problematica abbattendo definitivamente i pregiudizi culturali cercando di far cadere il mito del poliziotto supereroe. Lo dobbiamo a Bruno.

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