Papone

E lo chiamavano... Papone

Un anno fa è andato via leggiadro senza soffrire... Come un Angelo. Un anno in cui mi è mancato... Nonostante il fatto che quando c'era, spesso mi faceva arrabbiare con le sue piccole abitudini, le sue piccole manie tipiche di chi ha molto tempo libero da impiegare... Più di quanto tu gliene possa dedicare. Manie che oggi rimpiango di non dover assecondare. Un anno è al contempo molto e poco. Penso che in qualche modo è sempre presente, nei ricordi, nei suoi oggetti di cui teneva un ordine meticoloso. Nelle foto che gli ho sempre fatto. Ne ho una in particolare, in cui per il suo novantesimo compleanno appare accanto a suo nipote che lo aiuta a spegnere la candelina mentre indossa un bavaglino con un dinosauro di nome mordicchio... È proprio vero che si torna bambini ad una certa età. Era il periodo in cui si faceva chiamare non papà ma papone... Chissà perché poi. In lui comunque mi vedo in molte cose quotidiane. L'amore per lo scrivere. La passione per fare foto e per le macchine fotografiche. La morigeratezza nell'affrontare le questioni spinose. Lo studio della storia. La mania nel conservare le riviste che più mi interessano. L'amore per i viaggi. Il senso dello stato. L'attaccamento al lavoro... Intellettuale. A volte mi rendo conto di compiere i suoi stessi gesti quotidiani. Prima non ci facevo caso, oggi si. A volte penso cosa avrebbe fatto con le nuove
tecnologie. In confronto con i suoi coetanei era sempre aggiornato. Mi manca il fatto di non avergli potuto far apprezzare la fotografia digitale. Mi ricordo che da ragazzino mi portò all'interno di un camper dimostrativo a Piazza Strozzi dove presentavano le prime foto digitali... Vera archeologia tecnologica da 0,1 megapixel con floppy disc incorporato. Poi piano piano la sua vista è andata calando ed addio passione fotografica. Spesso lo sogno. Poco spesso lo vado a trovare dove è sepolto. Per sentirlo accanto a me metto due dischi che gli piacevano: Edith Piaf e Marlene Dietrich. Son comunque riuscito a fargli ascoltare i Dresden Dolls... E gli sono pure piaciuti. Mi manca moltissimo ma sento che in qualche modo mi ha passato il testimone... Non in tutto però: l'amore per i motori proprio non ce l'aveva. In questo caso ho preso dal nonno materno. Papone... Ciao.

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