RIFLESSIONI ANTISTEMICHE A 360 GRADI DOPO IL VOTO IN USA DI UN PROGRESSISTA TOSCO-SICULO

48 ore fa avevo detto ad alcuni amici che, a prescindere dai sondaggi, secondo me vinceva Trump per il suo essere antisistemico.

Lo dice uno che per la presidenza degli Stati uniti D'America avrebbe scelto sin dall'inizio Sanders un antisistemico istituzionale.

Detto questo occorre trarre insegnamento da quanto accaduto.

I liberal/progressisti per vincere le elezioni in America ed in Europa devono non odorare di elite economica-finanziaria come purtroppo spesso accade. La crisi del 2008 ha distrutto la classe media che ancora a distanza di oltre 8 anni è in difficoltà nel mondo intero.

I conservatori da sempre odorano di elite economica ed infatti anche loro rimangono spiazzati dal vento antisistemico.

I liberal/progressisti devono svoltare. Devono riscoprire che uno dei pilastri storici è sempre stato quello che la politica deve essere in grado di governare l'economia. Trump ha dato questa sensazione. Poi vedremo cosa farà.

I liberal/progressisti non devono abbandonare i loro riferimenti tra le classi deboli che infatti dopo magari aver votato per Obama e Sanders hanno scelto Trump. Si sono sentiti abbandonati.

Inoltre occorre dire che queste elezioni hanno confermato che i sondaggi non riescono ad essere oramai precisi, che le bufale in internet da ambo le parti l'hanno fatta da padrone sui social e che la vittoria di Trump andrebbe anche studiata con attenzione per i mutamenti geopolitici che essa sta già causando.

Per assurdo la situazione che si è venuta a creare potrebbe anche far capire all'Unione Europea la necessità di svoltare, cambiando in modo radicale, abbandonando una volte per tutte il rigore, ridimensionando le lobby finanziarie, recuperando consenso sociale.

Voglio una Unione Europea diversa, forte e quindi in grado di approfittare da un punto di vista geopolitico della probabile minore presenza americana.

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