CIAO... ZIO EMILIO

La scomparsa di una persona cara in un incidente, in questo caso stradale, ti fa fare i conti con il dolore. Il dolore improvviso. Il dolore non mediato dal tempo che ti rimane quando vi è una malattia oppure la vecchiaia. Oggi ci sei e... Domani non più.
È toccato a mio zio. Zio Emilio. Lato piemontese della famiglia di mia mamma. Lo zio juventino. Mi piace anche ricordarlo così. Tutti i nipoti sin da piccoli, anche se non gliene fregava molto del calcio, passavano da una fase obbligatoria di indottrinamento bianconero. Tra l'altro di calcio se ne intendeva davvero.
Zio onesto. Mi ricordo la sua integrità, non a caso ha lavorato una vita intera alla intendenza di finanza di Cuneo.
Zio ironico. Il suo humour leggero nei rapporti con i fratelli, le sorelle e i nipoti rimarrà indelebile nella mia memoria.
Zio appassionato di auto ed in particolare della Lancia. Non mi dimenticherò mai quando ho visitato con lui la fabbrica-carrozzeria delle auto blindate.
Zio cattolico... Ma non bigotto.
Zio appassionato di politica. Normalmente di sinistra, svisceratamente antiberlusconiano... Ma sempre in modo corretto, con il suo mitico aplomb. Le lunghe telefonate con mia mamma sul punto erano frequenti.
Zio che per fortuna sono riuscito ad incontrare poco tempo fa ad una riunione di famiglia fra fratelli e sorelle ad Acireale. Ironico come sempre mi piace ricordarlo in questo modo... Quando mi disse di far presente ai miei concittadini di Firenze e tifosi viola che avevano un grande allenatore con una mentalità vincente a prescindere: Sousa. Aveva ragione.
Ciao Zio Emilio... Mi mancherai.

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