LA MAFIA C'È

Ogni anno si tiene il vertice antimafia della Fondazione Caponnetto. Ogni anno il vertice antimafia è diverso da un lato e magnificamente fedele a se stesso dall'altro. Fedele nel tempo degli 8 minuti per relatore con l'eccezione di chi ha il compito-onore di aprirlo che ha un tempo di 25 minuti... Tale regola vige dal 1999. Fedele nel campanello che con il suono squillante terrorizza i relatori al termine del tempo loro concesso dal moderatore tiranno che sono io. Diverso perché nei particolari e nei contenuti il vertice muta. Quest'anno l'atmosfera che si è respirata è stata molto positiva, dolce e coriacea al tempo stesso, il tutto in un momento storico difficile per il movimento antimafia. L'apertura fatta dal Presidente del Senato Piero Grasso, degno sostituito di Antonino Caponnetto, ha spiegato bene cosa è oggi la mafia come fenomeno geopolitico. Ha spiegato bene che cosa deve essere oggi l'antimafia, ossia che non deve perdere lo spirito delle origini diventando affaristica. I numerosi relatori che si sono succeduti hanno permesso di fare il punto sulla tematica complicata dei beni confiscati, sull'usura, sulle strategie di contrasto al fenomeno mafioso. Uno dei messaggi usciti dal vertice è che chi combatte la mafia non va lasciato solo, come d'altronde ci ha insegnato Caponnetto. Adriana Musella, Loredana Ferrara, Paolo Borrometi e Gianluca Calì non li lasciamo soli. Per questo abbiamo consegnato il premio scomodo a dei giornalisti ed il premio sbirro a degli sbirri veri. Una Fondazione piena di sbirri siamo. Un altro messaggio che viene dal vertice è che la mafia c'è e l'antimafia vera che la combatte pure.

P.s. Al vertice è stata premiata con il premio A-POLLO arti marziali miste anche la ns amica  Giulia campionessa ai recenti mondiali di Spagna. Ci ha dimostrato con il suo dolce intervento che la legalità può fare rima con la marzialità.

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