LA BACCHETTA MAGICA

LA BACCHETTA MAGICA
Mi sveglio una mattina trovando accanto a me una bacchetta magica. Oibò che bello, penso. Mi farà fare di tutto... Spero. Nelle istruzioni allegate però trovo delle limitazioni, è una bacchetta limitata all'Italia ed alle decisioni politiche da prendere per volontà di Mago Merlino in persona. Vabbè meglio che niente. Mi metto subito all'opera e con la bacchetta roteante et volteggiante per l'aria, indossante il cappello di rito prendo le prime decisioni. ZAP! Il parlamento dedicherà una sessione straordinaria per emanare i provvedimenti necesari et urgenti per sconfiggere la mafia e la criminalità organizzata la cui economia criminale oscilla secondo il vice presidente del Csm tra i 400 ed i 500 miliardi di euro. ZAP ZAP!! Vengono aboliti gli automatismi fiscali che uccidono la classe media ed inizia la vera lotta contro gli evasori fiscali. Ossia se uno va in crisi davvero ed inizia a guadagnar poco paga poco, non quanto gli anni prima. ZAP ZAP ZAP!!! Non elimino le province ma elimino i rimborsi dei consigli regionali oltre a limitare il numero dei consiglieri. Si risparmia di più. ZAP ZAP ZAP ZAP!!!! Costituisco una task force contro i predatori del terzo millennio: i ladri. Nelle città è una escalation allucinante. ZAP ZAP ZAP ZAP ZAP!!!!! Faccio ed applico una legge severa sulla corruzione. Un flash improvviso appare, la luce del comò che si accende, e sigh, scopro che ancora non mi ero svegliato, ma che ero nel dormiveglia mattutino. Peccato. Però tutto sommato era un sogno realizzabile. Però tutto sommato una bacchetta mi servirebbe... Magari non tanto magica, ma sufficientemente dura per usarla in modo veteroefficace contro le mani dei politici birboni.

Commenti

  1. Anche io vorrei una bacchetta, non necessariamente magica ma dura a sufficienza da poterla battere sulle mani dell'elettore. Proprio lì, in quel momento unico in cui potrebbe mettere in moto il cervello, e il cuore e dare un senso al suo essere elettore. Perché la politica è cultura, amore e passione... l'urlo va d'accordo con la pancia, che segue opportunismo, ingordigia, egoismo, perchè sa pensare a poco altro che riempirsi, poi magari... forse... dopo... chissà... viene il resto.

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    1. La bacchetta la userei anche nella scelta dei candidati.

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    2. E qua andrebbe usata indistintamente tra politici ed elettori... ricordo molto bene i tempi delle preferenze. E ho molto chiari anche quelli delle primarie.
      E poi usciti dai seggi, tutti insieme al bar a lamentarci della nostra grigia e inetta classe politica!

      Di Berlinguer e Moro non ne nascono piú? Forse. O forse semplicemente parlano con un tono di voce normale... siamo capaci di ascoltare?

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    3. Ma... sinceramente ho la sensazione di un totale distacco della classe politica. Il miglior sistema elettorale a mio modesto avviso sarebbe per la scelta del candidato il sistema uninominale con collegio max di 25.000 abitanti. Ma non sarà così. Non vedo al momento la possibilità per gli outsiders di emergere.

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