VIVA LA DIA

Oggi all'interno di una parte del movimento contro la mafia c'è chi mette in discussione Il ruolo della Direzione Investigativa Antimafia arrivando addirittura a chiederne la chiusura. Ebbene io non ci sto ad accettare questa sorta di tiro al bersaglio contro la creatura di Giovanni Falcone,  creatura tra l'altro che piaceva anche al giudice Antonino Caponnetto ed al suo amico Pier Luigi Vigna. La Dia è un qualcosa di anomalo all'interno del vasto panorama delle forze dell'ordine in quanto non è un nuovo corpo, ma un organismo interforze nato nel 1991. Un organismo in anticipo sui tempi in quanto rendeva la collaborazione tra forze di polizia, caratteristica fondante della propria azione con lo scopo di combattere al meglio la mafia in tutte le sue forme. Ebbene invece che rafforzarla oggi qualcuno ne chiede con forza e continuità la abolizione.  Ebbene io faccio il contrario.  Voglio che la legge istitutiva della Dia venga applicata. Voglio che la Dia abbia maggiori mezzi e uomini. Voglio che la Dia venga migliorata eliminando alcune burocratizzazioni interne inutili. Ebbene al momento avviene il contrario. Avviene il contrario perché la Dia è ed è stata fastidiosa per qualcuno. La Dia ha indagato sulle stragi di Cosa Nostra e lo fa tutt'oggi. La Dia mappa la mafia sul territorio. La Dia fa intelligence nel senso moderno del termine. Lo deve fare di più e meglio. Pensate un attimo a come era il pensiero originario di Falcone: le eccellenze antimafia dei Ros, dei Gico e dello Sco unite in Dia contro la mafia. Troppo bello per essere vero. Troppo moderno ed efficace per essere attuato. Un organismo del genere tra l'altro costerebbe meno in quanto rappresenterebbe una vera razionalizzazione dei costi. Quindi in conclusione dico con forza: viva la Dia. Abolire la Dia aiuta la mafia.

Commenti