Socialismo

Caro Babbo Natale ti scrivo. Ti scrivo come un bambino mai cresciuto che crede nell'impossibile. Ti scrivo perché sento il bisogno di un qualcosa che non c'è. Un pizzico di socialismo. La crisi di uomini ed idee ce l'hanno portato via. Nel 2010 abbiamo avuto la speculazione delle agenzie trafficanti in rating tossici. Nel 2010 abbiamo avuto per la prima volta in Italia i giovani senza le prospettive future dei loro genitori e pure dei nonni. Nel 2010 abbiamo avuto arroganti al potere in salsa monetarista. Nel 2010 non sono mancati imprenditori speculativi di tipo intollerante. Nel 2010 è scomparsa la classe media. Sento il bisogno di altro. Sento il bisogno di massimi sistemi di vita. Sento il bisogno di citare Sandro Pertini quando dice: "per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile. Non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Se a me socialista offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, privandomi della libertà io la rifiuterei. [...] Ecco come io sono socialista". Un pizzico di socialismo che garantisca le pensioni ai lavoratori. Che sia pacifico, democratico, laico, libertario. Un socialismo liberale... ma autorevole con un pizzico d'azione. Un socialismo umanista ed europeo. Moderno... ma non troppo. Etico ed antimafioso. Un socialismo che non somigli come spesso avviene al conservatorismo liberaliberista. Chiedo troppo? Forse si. Ma mi piace immaginare che te Babbo Natale potresti accontentare il bambino che è in me mandando come emissario un vecchietto dolce, ma deciso che di nome fa Sandro. Con la pipa in mano su per il cielo stellato sulla slitta insieme a te con una rosa rossa all'occhiello intento a spruzzare pizzichi di... socialismo.

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