Quanto successo a Bruxelles merita un'attenta riflessione, seguendo essenzialmente due filoni:
1. L'intelligence.
2. I rapporti "strani" dell'isis.
In relazione al primo la riflessione a mio modesto avviso va fatta anche sui deficit d'intelligence presenti in Europa di fronte ad un contesto difficile.
Siamo infatti davanti ad un terrorismo internazionale a prevalenza religiosa integralista all'interno di uno scenario di guerra mondiale spezzettata.
Abbiamo diversi anni di scelte sbagliate da recuperare. Da recuperare in fretta.
In primo luogo di fronte ad uno scenario di guerra bisogna cambiare atteggiamento con i media. Diffondere la notizia dell'arresto del ricercato e della sua volontà di parlare è stato un errore. Meno informazioni si danno al nemico meglio è.
In secondo luogo bisogna fare sì che alle dichiarazioni di intenti di unità d'azione europea dopo eventi terroristici del tipo di Bruxelles e Parigi seguano i fatti.
Ad oggi di fatti in una direzione unitaria non ce nono stati.
Ad oggi non viene attuata la condivisione dei dati su determinati reati quali quelli sulla criminalità organizzata ed il terrorismo pur avendo per ciò l'Europol a disposizione.
Ad oggi manca una visione sulla sicurezza comune. La creazione di una procura europea che si occupi di criminalità organizzata e terrorismo è necessaria subito prima che si verifichi il 4° attacco.
Le intelligence dei vari paesi devono:
• Dialogare tra loro davvero.
• Basarsi anche su ciò che avviene in strada ossia applicare la c.d. "intelligence da marciapiede". I controlli tecnologici a distanza non bastano.
• Stare attenti alle immagini delle telecamere sui media... Un kamikaze che si fa esplodere e viene ripreso ha un involontario effetto di propaganda per il califfato.
• Analizzare i rapporti esistenti tra isis e criminalità organizzata. I loro traffici coincidono.
Il secondo filone riguarda i rapporti "strani" dell'isis. Il califfato per troppo tempo è stato tollerato / sottovalutato dal mondo sunnita / saudita.
Quindi se a livello di difesa si deve operare d'intelligence, a livello macro occorre intervenire in modo chiaro sui c.d. Rapporti "strani" stroncandoli con la necessaria durezza.
Occorre inoltre seguire quanto succede nello Yemen dove tutti i conflitti sono presenti.
L'occidente inoltre deve stare molto attento a non rispondere alla guerra con la guerra. È quello che vogliono.
Bisogna rispondere per il momento seguendo i due filoni di cui sopra con interventi duri ma mirati.
1. L'intelligence.
2. I rapporti "strani" dell'isis.
In relazione al primo la riflessione a mio modesto avviso va fatta anche sui deficit d'intelligence presenti in Europa di fronte ad un contesto difficile.
Siamo infatti davanti ad un terrorismo internazionale a prevalenza religiosa integralista all'interno di uno scenario di guerra mondiale spezzettata.
Abbiamo diversi anni di scelte sbagliate da recuperare. Da recuperare in fretta.
In primo luogo di fronte ad uno scenario di guerra bisogna cambiare atteggiamento con i media. Diffondere la notizia dell'arresto del ricercato e della sua volontà di parlare è stato un errore. Meno informazioni si danno al nemico meglio è.
In secondo luogo bisogna fare sì che alle dichiarazioni di intenti di unità d'azione europea dopo eventi terroristici del tipo di Bruxelles e Parigi seguano i fatti.
Ad oggi di fatti in una direzione unitaria non ce nono stati.
Ad oggi non viene attuata la condivisione dei dati su determinati reati quali quelli sulla criminalità organizzata ed il terrorismo pur avendo per ciò l'Europol a disposizione.
Ad oggi manca una visione sulla sicurezza comune. La creazione di una procura europea che si occupi di criminalità organizzata e terrorismo è necessaria subito prima che si verifichi il 4° attacco.
Le intelligence dei vari paesi devono:
• Dialogare tra loro davvero.
• Basarsi anche su ciò che avviene in strada ossia applicare la c.d. "intelligence da marciapiede". I controlli tecnologici a distanza non bastano.
• Stare attenti alle immagini delle telecamere sui media... Un kamikaze che si fa esplodere e viene ripreso ha un involontario effetto di propaganda per il califfato.
• Analizzare i rapporti esistenti tra isis e criminalità organizzata. I loro traffici coincidono.
Il secondo filone riguarda i rapporti "strani" dell'isis. Il califfato per troppo tempo è stato tollerato / sottovalutato dal mondo sunnita / saudita.
Quindi se a livello di difesa si deve operare d'intelligence, a livello macro occorre intervenire in modo chiaro sui c.d. Rapporti "strani" stroncandoli con la necessaria durezza.
Occorre inoltre seguire quanto succede nello Yemen dove tutti i conflitti sono presenti.
L'occidente inoltre deve stare molto attento a non rispondere alla guerra con la guerra. È quello che vogliono.
Bisogna rispondere per il momento seguendo i due filoni di cui sopra con interventi duri ma mirati.
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