Sono cresciuto in Toscana benché siculo di nascita e di famiglia.
Sono cresciuto con il mito della buona amministrazione.
Sono cresciuto con il mito della cooperazione.
Sono cresciuto avendo come esempio etico le società di mutuo soccorso della seconda metà dell'ottocento.
Sono da 30 anni socio coop.
Non è un caso che scrivo su Nuovo Consumo e che sono essenzialmente un socialista liberale antiliberista ma europeista.
Ebbene detto ciò oggi sono arrabbiato. Molto arrabbiato.
Ci sono, per i miei gusti, troppe cooperative coinvolte nelle cricche affaristiche. Ci sono troppi che hanno tradito i valori di base facendo affari e comportandosi come i peggiori imprenditori pagando tangenti a destra ed a manca. Hanno fatto diventare la parola cooperativa quasi una sorta di parolaccia.
A questi soggetti infedeli è bene ricordare che: la cooperazione ha, come scopo, non il perseguimento di un profitto, ma la tutela economica dei soci e, indirettamente, un beneficio per l'intera collettività. (tratta da wikipedia)
Per fortuna le coop di consumo sono perlopiù rimaste fuori dal contesto appena descritto e da qui bisogna ripartire, guardando al futuro.
Non bisogna dimenticare che oggi, in piena crisi occupazionale, più che mai i lavoratori dipendenti ma anche gli autonomi, che sono i nuovi poveri, hanno bisogno di cooperative e di mutuo soccorso.
Dobbiamo abbandonare il modello scelto negli ultimi anni che in troppi casi è apparso da un lato esclusivamente come sostitutivo e/o sussidiario del welfare e dall'altro attratto dal profitto delle grandi imprese tralasciando una visione più ampia di intervento. Procedo con un esempio: quando una fabbrica decentrata di una multinazionale chiude per profitto non sufficiente nonostante una presenza sul mercato, perchè non pensare ad una moderna cooperativa di lavoratori che subentrano nella gestione? Troppo rivoluzionario? Non penso proprio. Anzi direi il contrario. Di situazioni assimilabili in Italia ce ne sono diverse.
È arrivato il momento di fare scelte coraggiose. Lo dobbiamo ai tanti che credono nella cooperazione come i lavoratori della coop antimafia 'lavoro e non solo' di Corleone alla quale va la mia stima. Loro ci continuano a trasmettere i valori della cooperazione. I nostri valori. La coop siamo noi.
Sono cresciuto con il mito della buona amministrazione.
Sono cresciuto con il mito della cooperazione.
Sono cresciuto avendo come esempio etico le società di mutuo soccorso della seconda metà dell'ottocento.
Sono da 30 anni socio coop.
Non è un caso che scrivo su Nuovo Consumo e che sono essenzialmente un socialista liberale antiliberista ma europeista.
Ebbene detto ciò oggi sono arrabbiato. Molto arrabbiato.
Ci sono, per i miei gusti, troppe cooperative coinvolte nelle cricche affaristiche. Ci sono troppi che hanno tradito i valori di base facendo affari e comportandosi come i peggiori imprenditori pagando tangenti a destra ed a manca. Hanno fatto diventare la parola cooperativa quasi una sorta di parolaccia.
A questi soggetti infedeli è bene ricordare che: la cooperazione ha, come scopo, non il perseguimento di un profitto, ma la tutela economica dei soci e, indirettamente, un beneficio per l'intera collettività. (tratta da wikipedia)
Per fortuna le coop di consumo sono perlopiù rimaste fuori dal contesto appena descritto e da qui bisogna ripartire, guardando al futuro.
Non bisogna dimenticare che oggi, in piena crisi occupazionale, più che mai i lavoratori dipendenti ma anche gli autonomi, che sono i nuovi poveri, hanno bisogno di cooperative e di mutuo soccorso.
Dobbiamo abbandonare il modello scelto negli ultimi anni che in troppi casi è apparso da un lato esclusivamente come sostitutivo e/o sussidiario del welfare e dall'altro attratto dal profitto delle grandi imprese tralasciando una visione più ampia di intervento. Procedo con un esempio: quando una fabbrica decentrata di una multinazionale chiude per profitto non sufficiente nonostante una presenza sul mercato, perchè non pensare ad una moderna cooperativa di lavoratori che subentrano nella gestione? Troppo rivoluzionario? Non penso proprio. Anzi direi il contrario. Di situazioni assimilabili in Italia ce ne sono diverse.
È arrivato il momento di fare scelte coraggiose. Lo dobbiamo ai tanti che credono nella cooperazione come i lavoratori della coop antimafia 'lavoro e non solo' di Corleone alla quale va la mia stima. Loro ci continuano a trasmettere i valori della cooperazione. I nostri valori. La coop siamo noi.
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