1930 / 1940

CI SONO DEI LIBRI CHE VORRESTI NON FINISSERO MAI...
Appartengo alla categoria dei lettori di libri "per voglia" e non "per dovere". Ossia di chi quando legge, e non capita spesso, lo fa immergendosi dentro la storia a tal punto da immedesimarsi nel libro entrandoci praticamente dentro. Arrivo ad un punto tale che durante la giornata mi metto a pensare al libro ed a quando lo rileggerò immedesimandomi con il massimo piacere nella storia. Forse è per questo che leggo poco, per l'esperienza catartica di quando leggo qualcosa che mi piace. In compenso compro molti libri per poi metterli da parte e magari leggerli in un secondo momento, oppure per lasciarli da un lato in attesa della polvere. L'ultimo libro che ho letto è un libro particolare, segnalatomi a suo tempo da Caponnetto e tenuto da parte per un decennio e riscoperto un mesetto fa. Un libro che rientra nella categoria dei "per voglia" entrato casualmente nella mia vita. Un libro che parla di storia. Il suo titolo è: "Gli anni dell'incubo. 1930-1940". L'autore è William L. Shirer. Shirer è un giornalista americano inviato in Europa, prima per un quotidiano e poi per una radio. Inviato nel periodo più nero della nostra storia recente:  gli anni che anticipano il nazismo, il fascismo e la seconda guerra mondiale. Gli anni successivi alla grande depressione. Gli anni della Repubblica di Weimar e della crisi delle democrazie europee. Il tutto viene intrecciato con la sua storia personale di un giovane giornalista classe 1904 innamorato di una donna viennese che sposerà. Passerà in Europa il periodo dei suoi 26/36 anni. Avrà modo di vedere le traballanti democrazie della Società delle Nazioni. La Francia democratica e le sue prime crisi. La Spagna prima repubblicana e poi franchista. La Germania di Weimar e l'avvento del nazismo. Il nazismo appunto. Affrontato con debolezza dagli altri paesi, colpevoli di scarsa capacità nell'affrontarlo. Il libro è molto chiaro in proposito. Basti pensare alla prima prova di forza dei tedeschi che invadono la Renania praticamente disarmati nel 1936... se i francesi avessero voluto li avrebbero rimandati indietro provocando una prima sconfitta di Hitler e probabilmente la sua cacciata con un golpe. Il non reagire all'Anschluss che causò la fine dell'Austria. Eppoi vennero l'annessione ceca e l'invasione della Polonia. Shirer tra l'altro ci racconta a perfezione la capacità di Hitler di parlare di pace in modo mirabile mentre preparava la guerra di nascosto con una totale incapacità di reagire di Francia ed Inghilterra, fino all'avvento di Churchill e De Gaulle. Shirer in conclusione in questo ci invita alla riflessione con una sorta di avvertimento utile anche oggi: quando le democrazie non riescono a dare benessere, i totalitarismi sono dietro l'angolo.

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