Mangano non è un eroe.
19 luglio 1992. Faceva caldo, molto caldo. Come quest'anno. Ero diretto in Sicilia dalla Calabria dove avevo partecipato a delle iniziative antimafia con Caponnetto. Sul traghetto insieme a Francesca Maurri ed alcuni amici c'era anche l'On.le Rino Piscitello giovane trentaduenne deputato della Rete... Oggi passato al Mpa di Lombardo. Da lui apprendo della strage di via D'Amelio. In tempo reale. Scendo dal traghetto. In una situazione irreale insieme agli amici cerchiamo un treno che da Messina ci porti a Palermo. Lo troviamo dopo ore di attesa... Ovviamente un locale. In piena notte arriviamo in una città sconvolta e dilaniata. Apprendiamo da degli amici che poche ore prima c'è stata una manifestazione degli uomini delle scorte che piangono i loro morti. Dopo poche ore di sonno in una città strana, straziata e sbigottita iniziamo a muoverci. Iniziamo a protestare. Proteste belle, spontanee e con i poliziotti a fianco... Ma non per controllarci. Erano più arrabbiati di noi. La notte dopo viene assaltato pacificamente il Palazzo delle Aquile, sede del comune, con i cittadini che si arrampicano sui muri a mani nude. Sono momenti difficili. Caponnetto non so dove sia. Per motivi di sicurezza nessuno lo sa. I telefoni cellulari di allora erano scatoloni la cui pila durava mezz'ora e si intercettavano con uno scanner... In quanto analogici. Servivano a poco. Il giorno dopo dirà: tutto è finito. Se ne pentirà subito. Mi reco in via D'Amelio. Sembra la Beirut dei tempi peggiori. Arriva il momento del funerale in cattedrale. Migliaia di persone si accalcano fuori. La chiesa è strapiena da tempo. I poliziotti protestano in modo rumoroso scagliando una sedia contro l'allora capo della Polizia Parisi. Caponnetto in chiesa legge una preghiera laica in ricordo del suo Paolo e dei suoi 5 angeli. S'impegna a proseguire il cammino. Il tutto è finito oramai è un ricordo. Oggi il lavoro continua. I mafiosi vengono intercettati ed arrestati in quantità. Speriamo che sia così anche in futuro. La battaglia è lunga e difficile da vincere. Qualcuno ogni tanto tira fuori la storia che Mangano è un eroe... Ma mi faccia il piacere, gli eroi sono altri non i mafiosi, please!
19 luglio 1992. Faceva caldo, molto caldo. Come quest'anno. Ero diretto in Sicilia dalla Calabria dove avevo partecipato a delle iniziative antimafia con Caponnetto. Sul traghetto insieme a Francesca Maurri ed alcuni amici c'era anche l'On.le Rino Piscitello giovane trentaduenne deputato della Rete... Oggi passato al Mpa di Lombardo. Da lui apprendo della strage di via D'Amelio. In tempo reale. Scendo dal traghetto. In una situazione irreale insieme agli amici cerchiamo un treno che da Messina ci porti a Palermo. Lo troviamo dopo ore di attesa... Ovviamente un locale. In piena notte arriviamo in una città sconvolta e dilaniata. Apprendiamo da degli amici che poche ore prima c'è stata una manifestazione degli uomini delle scorte che piangono i loro morti. Dopo poche ore di sonno in una città strana, straziata e sbigottita iniziamo a muoverci. Iniziamo a protestare. Proteste belle, spontanee e con i poliziotti a fianco... Ma non per controllarci. Erano più arrabbiati di noi. La notte dopo viene assaltato pacificamente il Palazzo delle Aquile, sede del comune, con i cittadini che si arrampicano sui muri a mani nude. Sono momenti difficili. Caponnetto non so dove sia. Per motivi di sicurezza nessuno lo sa. I telefoni cellulari di allora erano scatoloni la cui pila durava mezz'ora e si intercettavano con uno scanner... In quanto analogici. Servivano a poco. Il giorno dopo dirà: tutto è finito. Se ne pentirà subito. Mi reco in via D'Amelio. Sembra la Beirut dei tempi peggiori. Arriva il momento del funerale in cattedrale. Migliaia di persone si accalcano fuori. La chiesa è strapiena da tempo. I poliziotti protestano in modo rumoroso scagliando una sedia contro l'allora capo della Polizia Parisi. Caponnetto in chiesa legge una preghiera laica in ricordo del suo Paolo e dei suoi 5 angeli. S'impegna a proseguire il cammino. Il tutto è finito oramai è un ricordo. Oggi il lavoro continua. I mafiosi vengono intercettati ed arrestati in quantità. Speriamo che sia così anche in futuro. La battaglia è lunga e difficile da vincere. Qualcuno ogni tanto tira fuori la storia che Mangano è un eroe... Ma mi faccia il piacere, gli eroi sono altri non i mafiosi, please!
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