SIAMO TUTTI FIGLI DI GARIBALDI

GARIBALDI FU FERITO... FU FERITO AD UNA GAMBA

Garibaldi. Garibaldi mi ha sempre stuzzicato la fantasia con la sua camicia rossa ed i Jeans blu. Nel mio immaginario infantile mi ricordava la divisa dei nordisti dei film di cowboy o della guerra di secessione americana... In realtà, loro, la camicia ce l'avevano azzurra . Del mio amore per lui in qualche modo ha colpa mio padre: mi regalò una collana dell'Arnoldo Mondadori Editori intitolata “i grandi della storia”. Il libro a lui dedicato è di color verde scuro con una sua immagine a cavallo stampata in rilievo color oro con accanto un fedele garibaldino. Per un ragazzino delle elementari che sta per andare alle medie, appassionato, allora, di film western, era un'autentica goduria. Un altro ricordo che mi lega a Garibaldi è una sorta di canzoncina, modello filastrocca, che gli scout et similari canticchiano su e giù per i sentieri di montagna che più o meno suona cosi': “Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba” ed il resto mi sfugge perso nei meandri della memoria. Di lui mi ricordo anche il suo grande amore per la bellissima Anita. Di lui mi ricordo il suo essere massone e, mi dicono, addirittura Gran Maestro. Di lui mi ricordo che è nato a Nizza nel milleottocentosette in un periodo in cui era diventata francese da poco con Napoleone. Tornerà italiana e ridiventerà francese per concessione dei Savoia. Tragico destino per chi ha fatto l'Italia: vedere la propria città in mano francese. Di lui mi ricordo che è passato dalla Repubblica di San Marino mentre fuggiva dagli austriaci, ma per non nuocere alla popolazione scioglieva il proprio esercito. Di lui mi ricordo la spedizione dei mille. Di lui mi ricordo l'amore per il Sud America. Di lui mi ricordo la grande popolarità internazionale derivante dal fatto che ha anticipato la capacità di comunicare. Di lui mi ricordo l'abilità nel mediare e la real politique: quando si è trattato di fare mezzo passo indietro per l'unità d'Italia, rimandando la nascita della Repubblica, l'ha fatto. Garibaldi a centocinquantanni dalla nascita dell'Italia è quindi un Padre della nostra patria. Un Padre moderno. Un Padre carismatico. Italiano nei pregi e nei difetti. Non potevamo che avere lui come Padre... Ossia un garibaldino.

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