INVEISCO

INVEISCO: L'URLO DEL PEDONE

Mi sono alzato male. Ogni tanto capita anche ai Presidenti di Fondazione di alzarsi male... Comunque amatemi... Inveisco nei confronti di una nuova categoria di cavalieri moderni che di cavalleresco non hanno nulla. Inveisco perché scorrazzano sui marciapiedi indisturbati. Prova ad uscire dal portone con il cane... Rischia la vita il cane. Se gli dici qualcosa: hanno sempre ragione. Non seguono mai le piste fatte per loro (quando ci sono... E ce ne sono). Il rispetto per le strisce.... Non esiste. Basta andare a Piazza Beccaria per accorgersene. Il Codice della Strada è un optional, la bicicletta è un veicolo che deve rispettarlo. Il faro sempre spento, i freni inesistenti. Inveisco perché i parcheggi ai pali son la regola come le cataste di bici. Anche le strade strette del centro storico sono ingombrate. Inveisco perché sono una “casta”... Basta che un vigile li multi e scoppian casini. Inveisco perché amano andare controsenso. Via degli Alfani e via Gioberti come esempi. Inveisco perché non rispettano i pedoni. Inveisco quando alle Cascine fanno le gare come se fosse un velodromo. Inveisco perché non passa giorno che qualcuno di voi non rischi d'investirmi. Inveisco per legittima difesa. Inveisco come un rap. Inveisco pieno di rabbia. Mi vien voglia di lasciarvi multe finte per divieto di sosta... Ma finirei i foglietti. Inveisco perché usano le preferenziali bloccando gli autobus. Inveisco perché corrono dove non si può. Inveisco perché non rispettano le regole. Inveisco perché parlano al cellulare mentre guidano (non siete i soli). Inveisco perché non amano le critiche. Inveisco perché amo la bicicletta e tale mezzo non li merita. La bicicletta è una delle invenzioni più logiche che ha fatto l'uomo. Inveisco contro gli ubriachi al manubrio. Inveisco perché passano sempre con il rosso. Inveisco ed urlo. Urlo come pedone. Mi sento meglio. Tale articolo è nato ascoltando un po' di sano rap ed affini durante una chiaccherata al bar che ogni giorno mi spaccia oltre al caffè quotidiano la copia del Firenze. Inveire ogni tanto fa bene. Ovviamente non tutti i ciclisti non rispettano la bicicletta qualcuno bravo c'è e viaggia col faro acceso. Ciclista per bene se mi leggi richiama il ciclista per male... Il suo comportamento danneggia anche te!

Commenti

  1. Salve sono uno di quei ciclisti per bene come dice Lei, che accende le luci, non passa con il rosso, che va al lavoro in bici tutti i giorni e qualche volta laddove le strade sono ormai autostrade sale sul marciapiedi a passo d'uomo e rispettando passaggi e pedoni.
    Sono un fustigatore dei senza luci e degli indisciplinati ma trovo che il suo inveire potrebbe essere proiettato pari pari verso altre millemila categorie di maleducati di questo paese:
    - i proprietari dei cani che ogni giorno occupano la pista ciclabile (senza guinzaglio o con guinzagli lunghi oltre il lecito) su cui passo, quelli che lasciano i loro cani fare pipi sulle catene dei motorini e sulle ruote delle automobili...
    - i pedoni che invece di passare sul marciapiedi costeggiano le automobili per fare prima o attraversano in diagonale.
    - gli automobilisti che (a Roma) non rispettano la distanza di sicurezza ne i limiti di velocità

    Insomma qualcuno diceva chi è senza peccato...

    Marco

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