CINE CINE CINEMA' : THE INTERNATIONAL
Squillino le trombe e rullino i tamburi. E' arrivato il momento di una nuova rubrica nella rubrica: cine cine cinemà. Tratterò della celluloide... In dvd s'intende. Celluloide da non perdere. Celluloide che attiva i neuroni. Parto da un'intrigante spy story dei tempi moderni, il cui titolo è: The International. A dire il vero alle spie di celluloide mancano le atmosfere del tipo capitalismo versus comunismo con il muro di Berlino alle spalle, ma vent'anni son passati ed i film si son adeguati. The International parte lo stesso da Berlino e finisce ad Instambul. L'eroe è un investigatore inglese dell'Interpol, l'agente Salinger, interpretato da Clive Owen. E' come si conviene abile, scomodo ed intelligente. Non è stranamente un esperto di arti marziali, ma sa sopravvivere. E' affiancato da una sostituta procuratrice newyorkese. Indagano su una Banca Lussemburghese, la Ibbc, che è una sorta di crocevia delle transazioni mafiose, ma non solo. Un banchiere che sta per parlare viene ucciso. L'agente che è con lui amico del ns. eroe pure. Un politico italiano, il Sig. Calvini interpretato da Barbareschi, che ha una società che vende armi, viene ucciso a Milano dal sicario della banca Ibbc, ma vengono accusate le Nuove Br. Calvini prima di morire spiega a Salinger il perché la banca Ibbc compra sistemi di missili per diventare l'unico broker del traffico d'armi al mondo. Il perché è sconvolgente: “le banche come l'Ibbc mirano al controllo non del conflitto, ma del debito che il conflitto produce. Se controlli il debito controlli tutto. La vera essenza del sistema bancario è rendere tutti schiavi del debito” dice Calvini. Il nostro eroe aiutato da un ex spia dell'est in cerca di redenzione riuscirà ad avere giustizia anche se sarà costretto per il bene comune a sacrificare i suoi ideali ed allontanerà la sua alleata con una frase mitica: “a volte la cosa più difficile è quale ponte bruciare e quale attraversare, io sono quello da bruciare”. Un film attuale, attuale in un periodo in cui il nemico non è più il cattivo sovietico, ma il sistema bancario quando questo diventa arrogante e manipolatore. Spero solo che gli attuali manager bonus dipendenti trafficanti in titoli tossici non traggano ispirazione dal film... Per il loro bene: il banchiere alla fine viene seccato.
Squillino le trombe e rullino i tamburi. E' arrivato il momento di una nuova rubrica nella rubrica: cine cine cinemà. Tratterò della celluloide... In dvd s'intende. Celluloide da non perdere. Celluloide che attiva i neuroni. Parto da un'intrigante spy story dei tempi moderni, il cui titolo è: The International. A dire il vero alle spie di celluloide mancano le atmosfere del tipo capitalismo versus comunismo con il muro di Berlino alle spalle, ma vent'anni son passati ed i film si son adeguati. The International parte lo stesso da Berlino e finisce ad Instambul. L'eroe è un investigatore inglese dell'Interpol, l'agente Salinger, interpretato da Clive Owen. E' come si conviene abile, scomodo ed intelligente. Non è stranamente un esperto di arti marziali, ma sa sopravvivere. E' affiancato da una sostituta procuratrice newyorkese. Indagano su una Banca Lussemburghese, la Ibbc, che è una sorta di crocevia delle transazioni mafiose, ma non solo. Un banchiere che sta per parlare viene ucciso. L'agente che è con lui amico del ns. eroe pure. Un politico italiano, il Sig. Calvini interpretato da Barbareschi, che ha una società che vende armi, viene ucciso a Milano dal sicario della banca Ibbc, ma vengono accusate le Nuove Br. Calvini prima di morire spiega a Salinger il perché la banca Ibbc compra sistemi di missili per diventare l'unico broker del traffico d'armi al mondo. Il perché è sconvolgente: “le banche come l'Ibbc mirano al controllo non del conflitto, ma del debito che il conflitto produce. Se controlli il debito controlli tutto. La vera essenza del sistema bancario è rendere tutti schiavi del debito” dice Calvini. Il nostro eroe aiutato da un ex spia dell'est in cerca di redenzione riuscirà ad avere giustizia anche se sarà costretto per il bene comune a sacrificare i suoi ideali ed allontanerà la sua alleata con una frase mitica: “a volte la cosa più difficile è quale ponte bruciare e quale attraversare, io sono quello da bruciare”. Un film attuale, attuale in un periodo in cui il nemico non è più il cattivo sovietico, ma il sistema bancario quando questo diventa arrogante e manipolatore. Spero solo che gli attuali manager bonus dipendenti trafficanti in titoli tossici non traggano ispirazione dal film... Per il loro bene: il banchiere alla fine viene seccato.
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